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Cosa spinga una persona senza bisogni particolari a correre una km.100 non saprei spiegarlo, come non mi spiego perché a Gallese, piccolo paese della Tuscia, ci sia così tanta concentrazione di ultramaratoneti ed addirittura ben due nella stessa famiglia. E guarda caso, per fortuna, vestono tutti i colori dell’Atletica Orte. Il “Passatore”, forse la manifestazione più conosciuta in tal senso, sta ormai affascinando una miriade di podisti che vogliono tentare questa impresa, tanto che quest’anno si è raggiunta la ragguardevole cifra di circa 3300 iscritti. La chiamo impresa perché, più che una corsa, credo possa rappresentare, per chi ha la fortuna, il tempo e la stramaledetta capacità e volontà di affrontarla, una vera sfida con se stessi, un cammino di ricerca interiore, una dilatazione dei limiti e dell’autostima, una lotta contro le proprie paure ed una sublimazione della solitudine.

Questa volta abbiamo deciso di preparare il nostro consueto articolo ascoltando le sensazioni e le emozioni direttamente dai due interessati, Mauro e Daniele, ponendo loro qualche domanda

  1. Come vi sentite dopo la gara?

Se Mauro, ormai navigato su distanze estreme, ha avuto soltanto bisogno di un bel massaggio per sciogliere gambe dure come marmo, Daniele, al contrario alla prima esperienza, dice di non aver accusato problemi muscolo-articolari, se non qualche vescica ai piedi, causa pioggia sul percorso. Il suo stomaco, invece, dice di averlo avuto in totale contrazione dal km. 65 ed ancora dopo qualche tempo dall’arrivo non riesce a digerire nulla.

2. Come avete preparato una km. 100?

Daniele, il fratello maggiormente metodico, si è allenato per 5 mesi con una cadenza di non meno di 3 volte a settimana, prediligendo distanze lunghe ed inserendo 2 maratone (Terni e Milano) ed una km. 58 alla Strasimeno. Con l’avvicinarsi della gara ha usato anche la bici per scaricare un po’. Mauro, più estemporaneo, ha alternato gare lunghe a gare più brevi e veloci, ma la sua esperienza su queste distanze ormai lo aiuta sempre.

3. Momenti più e meno belli che avete vissuto

Per Daniele è stato tutto davvero entusiasmante, culminando chiaramente con la violenta emozione dell’arrivo, mentre i più brutti sono stati quelli dopo il km. 65 quando il suo stomaco lo ha cominciato a far soffrire. Per Mauro invece, sono senza dubbio la partenza ed i pochi km. che lo portano all’arrivo, quando ormai comprende che può iniziare a rilassarsi per poter gioire alla vista del traguardo.

4. Vi siete mai detti: ma chi ce lo ha fatto fare?

Daniele non ha tentennamenti. Non lo ha mai neppure immaginato. Mauro al contrario confessa di dirselo ogni volta, ma poi non può fare a meno di ritrovarsi sulla linea di partenza.

5. Cercate di descrivere qualche emozione e sensazione in fase di preparazione o di gara

Daniele dice di essere stato in bilico fra incertezze e motivazioni, dubbi e certezze, esaltazione e mai abbattimento. Mauro ci invita invece a provare una ultramaratona o un ultratrail, perché non si può descrivere un’emozione di tal genere se non provandola. Ecco…voi provatela 🙂 voi!

6. Chi vi sentite di ringraziare?

Daniele, che ha ormai una famiglia strutturata, ha avuto una grande spinta da parte di suo figlio perché vuole essere da esempio per lui, nonché da qualcuno che non c’è più, ma da cui si sente protetto costantemente. Entrambi però non hanno dubbi e si trovano in piena sintonia; vicendevolmente si spronano e si aiutano dimostrando una splendida armonia, ringraziano tutto il paese del quale sono orgogliosi di far parte e dal quale si sentono supportati, tutti coloro che li conoscono e che li stimano, nonché la loro squadra di appartenenza. Su tutti però, come al solito, emergono prepotentemente le figure femminili, con le loro doti di intelligenza, pazienza, sopportazione. Fanno loro da cuoche, dietiste, infermiere. E’ sempre così per loro, come per tutti. Mogli, fidanzate e mamme, è sempre grazie a loro se possiamo permetterci di vivere le emozioni più importanti.

Ah, non vorrei dimenticarmi: Mauro ha chiuso i km. 100 poco sopra le 11 ore, Daniele ben distante dalle 16. Chapeau!!!

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